COOMENTO AL LIBRO "INTRODUZIONE ALLA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA"
Il libro è stata una esperienza interessante, anche se alla fine dlla lettura mi sono ritrovata con le idee confuse. effetto forse dell'incentivo del libro alla riflessione.
Vorrei parlare di Spazio e Tempo, due temi legati e necessari l’uno all’altro.
Il tempo che passa, e il suo senso nel mondo che stiamo vivendo e che verrà.
La concezione standard di tempo è inutilizzabile, in un mondo nel quale i nostri ritmi non seguono più neanche l’alternanza giorno e notte. Inoltre la rete ci permette di essere contemporaneamente in luoghi differenti.
Ma non solo, un giorno forse non invecchieremo più, e si studia per sconfiggere anche la morte.
Inoltre il computer fa una cosa magica, ci permette di tornare indietro nel tempo.
Con “Ctrl+z” siamo liberi di tornare indietro nel tempo infinite volte, cambiare mille volte idea, correggere errori in un click.
A proposito di “esiste la materia , non lo spazio” pgg.75
mi è venute in mente le opere di richard Serra esposte a Bilbo.
Lo spazio ha acquisito un senso, è diventato esistente, nel momento in cui l’artista lo ha occupato con la sua opera, ma non solo, le opere devono essere attraversate, così spaio e tempo si legano indissolubilmente nell’atto della comunicazione in un percorso forzato, la materia piegata in modo sempre diversa ma crea opere che devono essere vissute in prima persona, si tratta di percorsi curvi in tutte le dimensiotrasmette ad ogni movimento sensazioni diverse, ovvero comunica.
Il tempo che passa, e il suo senso nel mondo che stiamo vivendo e che verrà.
La concezione standard di tempo è inutilizzabile, in un mondo nel quale i nostri ritmi non seguono più neanche l’alternanza giorno e notte. Inoltre la rete ci permette di essere contemporaneamente in luoghi differenti.
Ma non solo, un giorno forse non invecchieremo più, e si studia per sconfiggere anche la morte.
Inoltre il computer fa una cosa magica, ci permette di tornare indietro nel tempo.
Con “Ctrl+z” siamo liberi di tornare indietro nel tempo infinite volte, cambiare mille volte idea, correggere errori in un click.
A proposito di “esiste la materia , non lo spazio” pgg.75
mi è venute in mente le opere di richard Serra esposte a Bilbo.
Lo spazio ha acquisito un senso, è diventato esistente, nel momento in cui l’artista lo ha occupato con la sua opera, ma non solo, le opere devono essere attraversate, così spaio e tempo si legano indissolubilmente nell’atto della comunicazione in un percorso forzato, la materia piegata in modo sempre diversa ma crea opere che devono essere vissute in prima persona, si tratta di percorsi curvi in tutte le dimensiotrasmette ad ogni movimento sensazioni diverse, ovvero comunica.