mercoledì 18 aprile 2007




COOMENTO AL LIBRO "INTRODUZIONE ALLA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA"


Il libro è stata una esperienza interessante, anche se alla fine dlla lettura mi sono ritrovata con le idee confuse. effetto forse dell'incentivo del libro alla riflessione.


Vorrei parlare di Spazio e Tempo, due temi legati e necessari l’uno all’altro.
Il tempo che passa, e il suo senso nel mondo che stiamo vivendo e che verrà.
La concezione standard di tempo è inutilizzabile, in un mondo nel quale i nostri ritmi non seguono più neanche l’alternanza giorno e notte. Inoltre la rete ci permette di essere contemporaneamente in luoghi differenti.
Ma non solo, un giorno forse non invecchieremo più, e si studia per sconfiggere anche la morte.
Inoltre il computer fa una cosa magica, ci permette di tornare indietro nel tempo.
Con “Ctrl+z” siamo liberi di tornare indietro nel tempo infinite volte, cambiare mille volte idea, correggere errori in un click.
A proposito di “esiste la materia , non lo spazio” pgg.75
mi è venute in mente le opere di richard Serra esposte a Bilbo.
Lo spazio ha acquisito un senso, è diventato esistente, nel momento in cui l’artista lo ha occupato con la sua opera, ma non solo, le opere devono essere attraversate, così spaio e tempo si legano indissolubilmente nell’atto della comunicazione in un percorso forzato, la materia piegata in modo sempre diversa ma crea opere che devono essere vissute in prima persona, si tratta di percorsi curvi in tutte le dimensiotrasmette ad ogni movimento sensazioni diverse, ovvero comunica.



COOMENTO AL LIBRO "INTRODUZIONE ALLA RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA"


Il libro è stata una esperienza interessante, anche se alla fine dlla lettura mi sono ritrovata con le idee confuse. effetto forse dell'incentivo del libro alla riflessione.


Vorrei parlare di Spazio e Tempo, due temi legati e necessari l’uno all’altro.
Il tempo che passa, e il suo senso nel mondo che stiamo vivendo e che verrà.
La concezione standard di tempo è inutilizzabile, in un mondo nel quale i nostri ritmi non seguono più neanche l’alternanza giorno e notte. Inoltre la rete ci permette di essere contemporaneamente in luoghi differenti.
Ma non solo, un giorno forse non invecchieremo più, e si studia per sconfiggere anche la morte.
Inoltre il computer fa una cosa magica, ci permette di tornare indietro nel tempo.
Con “Ctrl+z” siamo liberi di tornare indietro nel tempo infinite volte, cambiare mille volte idea, correggere errori in un click.
A proposito di “esiste la materia , non lo spazio” pgg.75
mi è venute in mente le opere di richard Serra esposte a Bilbo.
Lo spazio ha acquisito un senso, è diventato esistente, nel momento in cui l’artista lo ha occupato con la sua opera, ma non solo, le opere devono essere attraversate, così spaio e tempo si legano indissolubilmente nell’atto della comunicazione in un percorso forzato, la materia piegata in modo sempre diversa ma crea opere che devono essere vissute in prima persona, si tratta di percorsi curvi in tutte le dimensiotrasmette ad ogni movimento sensazioni diverse, ovvero comunica.

mercoledì 4 aprile 2007

Commento alla lezione sull'aArchitettura Marsupiale

Mi è venuto naturale trovandomi al Museo Ebraico a Berlino e il Guggenheim di Ghery di definire queste opere come Architetture Emozionali. Il Guggenheim di Bilbao è oramai diventato il simbolo della città stessa, ed è riuscito a dere un motere nuovo alla sua crescita. Ma non fa solo questo emoziona, è suggestivo, non puoi non rimanere sorpreso e curioso quando, passando con il pullman che viene dall’aeroporto lo vedi spuntare a sorpresa, per un istante tra gli edifici un po’ grigi e tristi di Bilbao, e poi, poi mentre cammini per il corso si staglia in maniera surreale tra gli edifici. E poi arrivi, e gli cammini intorno, e ti colpisce il suo colore; rosa quando c’è il bel tempo e si riempie non solo dei turisti, ma soprattutto degli abitanti di Bilbao che se lo godono, passeggiano, e poi spesso il suo colore è un carta da zucchero cangiante o giallo ocra quando piove o il cielo è coperto. Riflette il cielo come fa il mare ed è affascinante in qualsiasi momento.
L’interno non mi ha entusiasmato, si funziona, è vero nell’atrio lo sguardo è portato verso l’alto come nelle cattedrali gotiche, ma non è secondo me alla pari dell’esterno.
Il museo di Berlino uguale, è un’opera che emoziona, lascia col fiato sospeso e per alcuni secondi ti toglie la parola. Perché sai già di cosa parlerà, di dolore e cosa altro potrebbero ricordargli angli acuti. E poi le aperture, le finestre, tagli netti profondi, nella pelle dell’edificio, ferite profonde, che trasmettono un pensiero straziante. All’interno le finestre ti ricordano dove sei, la luce che filtra attraverso queste aperture sottili e lunghe, che si dispongono oblique, che a volte si incrociano, e poi i suoni attutiti.
Faccio queste riflessioni in maniera,poco architettonica, ma più umana, riportando non solo le mie sensazioni, ma anche delle persone con cui le ho condivise, perché sono Architetture dell’era dell’Informazione e comunicano a tutti in modo democratico, inoltre può non piacere il Guggenheim di Bilbao eppure non puoi negare che sia suggestivo. allo stesso modo non può piacerti il Museo Ebraico a Berlino , ma sicuro non ti lascia indifferente.

sabato 31 marzo 2007

FINALMENTE IN RETE IL NOSTRO VIDEO!!!!!
Ecco il video fatto da Lupo Ruggero, Jed Caponetti, Valeria Ledda per il corso Di Interni

domenica 25 marzo 2007



Bilbo 10 marzo 2007

El hijo del ....



10 marzo 2007

Desayuno en Donostia


Santander 8 marzo 2007
Marzia e Caterina cellulare dipendenti